11 Luglio, ore 21.30 BACH 330 – ACTUS TRAGICUS
PESARO, CHIESA MONUMENTALE DI SAN GIOVANNI
Ingresso libero
Angelo Bonazzoli – sopranista
Giovanni Cantarini – tenore
Mauro Borgioni – basso
CORO POLIFONICO JUBILATE DI CANDELARA
ORCHESTRA BAROCCO DEL FESTIVAL
Direttore – Willem Peerik
Guida all’ascolto con la prof.ssa Maria Chiara Mazzi
BACH 330 – ACTUS TRAGICUS
Heinirich Schutz (1585-1672)
“Le sette parole di Gesù Cristo in croce”
Cantata per soli, coro e orchestra
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
“Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit” Actus Tragicus
Cantata per soli, coro e orchestra BWV 106
L’idea della morte nel suo duplice aspetto di evento ineluttabile, sottoposto alle leggi della natura (Mensch du mußt sterben), e il riscatto dell’esistenza tereno nel segno della fede (In deine Hände befehl ich meinen Geist) domina questa cantata, una delle prime, nonché una delle più magistrali e superbe di Bach. Il titolo Actus Tragicus con cui è stata tramandata rinvia a una originaria destinazione funebre. Come in altre cantate anteriori al periodo di Weimar, il testo è interamente desunto dalle Sacre Scritture e dal repertorio corale. Sul piano musicale, si evidenziano i modelli tradizionali del mottetto seicentesco e del concerto spirituale, ma l’arcaica struttura a sezioni, tecnicamente eterogenee acquista un’ampiezza e una coerenza assolutamente nuove nella salda concatenazione degli episodi, nella rigorosa tematica dei singoli movimenti, nella disposizione simmetrica dei brani (secondo una chiara articolazione coro-soli-coro). La struttura concettuale del testo trova preciso riscontro nell’architettura complessiva dell’opera. I due temi della morte, come necessità ineluttabile e come suprema dichiarazione di fede, sono sviluppati respettivamente nella prima e nella seconda parte della cantata, ma vengono enunciati simultaneamente nel grande coro centrale (Es ist der alte Bund) che compendia magistralmente, in un progressivo accumul di mezzi espressivi, tutte le techniche impiegate nella composizione, dal contrappunto rigoroso agli episodi liberi, dall’arioso della melodia di corale, dalla polifonia alla monodia solistica. Di grande bellezza anche le due coppie die arie realizzate in forme strofiche: quasi una ciaccona l’aria per tenore della prima parte; accompagnate da disegni strumentali ostinati quella per il contralto (In deine Hände) e la seconda per basso (Heute, heute wirst du mit mir) inframmezzata da una citazione di corale. Chiude la cantata, in posizione speculare rispetto alla sonatina e al coro introduttivo, il corale Glorie, Lob, Ehr und Herrlichkeit, articolato in due sezioni: la prima inframmezzata da interventi strumentali, la seconda in forma di fuga, sulle parole conclusive Durch Jesum Christum, Amen.
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