FU TUTTO SERAFICO IN ARDORE – Mombaroccio, sabato 8/8 ore 21.15
Sabato 8 agosto, ore 21.15
Mombaroccio, Santuario del Beato Sante
FU TUTTO SERAFICO IN ARDORE
Coro Polifonico JUBILATE di Candelara
Willem Peerik. direttore
Antica Banda di Cornamuse di Sansepolcro
Programma musicale
Laudario di Cortona
Cantigas de Sancta Maria
Codex Calixtinus di Santiago de Compostela
“L’un fu tutto serafico in ardore;
l’altro per sapienza in terra sue
di cherubica luce uno splendore”
(Dante Alighieri, La Divina Comedia, Il Paradiso, Canto XI, 37)
Il sommo Poeta, nell’XI canto del Paradiso, ripercorre le tappe essenziali della vita dell’Assisiate. E’ l’innamorato che descrive il “tutto serafico in ardore”, cogliendo nella virtù della povertà l’essenza stessa della vita di Francesco. La cosa potrebbe sembrare anche limitativa, ma non dobbiamo dimenticare che il periodo in cui visse Dante è anche il tempo delle grande lotte sulla povertà tra gli Spirituali e i frati della Comunità:
Francesco e povertà per questi amanti
prendi oramai nel mio parlar diffuso.
La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amor e maraviglia e dolce sguardo
fecien esser cagion di pensier santi.
Dopo l’esaltazione delle nozze con Madonna Povertà e la narrazione dello sviluppo dell’Ordine, il Poeta descrive in modo lapidario, molto efficace, l’impressione delle stimmate, cioè l’abbraccio di Cristo crocifisso con il Poverello:
Nel crudo sasso intra Tevero e Arno
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra sua anni portarno.
E’ risaputo che Dante nutriva simpatia verso San Francesco e i Frati Minori, conosceva bene le fonti francescane, in particolare la Vita Prima e Seconda di Francesco del Celano e sopratutto la Legenda minore e maggiore di san Bonaventura, alle quali, chiaramente s’ispirò. egli sentiva attrazione verso gli Spiritualiche considerava i più vicini alle origini e alla sua concezione di vita francescana. La tradizione lo vuole terziario francescano.